La Dieta Mediterranea è fatta di prodotti sani ma anche di storie di contadini e di pescatori. Tradizioni di mare e di terra che si fondono per dare vita ad uno stile di vita unico e salutare.
Noi contadini, insieme agli amici pescatori, perseveriamo nella ricerca e conservazione della biodiversità locale, in modo concreto e autentico, non scimmiottando modelli che non hanno nessun legame con la nostra terra. Contadini e pescatori sono da considerarsi, infatti, i veri depositari del cibo mediterraneo. Sono i custodi autentici di questo patrimonio inestimabile lasciatoci dai nostri nonni ed è necessario ricordare che senza di loro, senza chi lavora conservando l’autenticità, rischieremmo di creare dei falsi.
Oggi vi presento i pomodori quarantini. Hanno una storia lunga e fanno parte di tutti noi.
I nostri nonni si dedicavano alla coltivazione e raccolta di questi pomodori che venivano poi impegnati dall’industria conserviera. Subito dopo la seconda guerra mondiale, infatti, venne costruito un centro di raccolta e trasformazione nella Piana del Sele dove arrivavano migliaia di tonnellate di pomodori prodotti nella Piana dell’Alento.
Da qualche anno ho ripreso la coltivazione di questo pomodoro resistente ai parassiti e adattabile al clima e al terreno; lo si può coltivare anche in asciutta anticipando la messa a dimora nei periodi primaverili.
Sono innamorato di questa pianta ma, più che della pianta, lo sono della sua storia, legata a noi, alla nostra terra e alla nostra cultura.
Dedico questo scritto a Santino Scola, ottantenne contadino custode appassionato.